La bandiera del Bondone e la sua storia.
Verso la metà degli anni ’90 un gruppetto di amici, appassionati sciatori e amanti del volo, frequentava assiduamente il Monte Bondone e, in estate, i deltaplanisti decollavano dalla cima del Palon. Purtroppo salire sul Palon si rivelava ogni volta una “via crucis”, in quanto tutte le attrezzature dovevano essere trasportate in spalla partendo da Vason e spesso succedeva che, arrivati in cima, il vento fosse girato o il tempo cambiato.
Quante volte si erano detti:
“Certo che una manica a vento in quota sarebbe molto utile per verificare le condizioni prima di salire”.
Un giorno, durante un piovoso pomeriggio al rifugio delle Viote, Nani Mainenti, Massimo Agostini e Jan Eberspacher buttarono giù uno schizzo di una bandiera che potesse essere utilizzata al posto della manica a vento e contemporaneamente diventare la bandiera del Bondone.
Non fu facile definire ogni particolare: infatti, secondo Massimo il verde doveva essere più del tipo mugo Mugon e non, come proposto da Nani, prato Colmi; per Jan il blu scuro poteva essere solo quello che in inverno individui in cielo quando la notte stellata avanza verso il tramonto sul Brenta; tutti d’accordo invece sulla pendenza da dare alla montagna che doveva essere identica a quella della zona gobbe sul Palon alto e sulla tonalità del beige che doveva essere uguale a quella prodotta in inverno dall'inversione termica in fondovalle.
Arrivarono quindi alla versione definitiva della bandiera che sembrò a tutti inizialmente un po' da repubblica delle banane, ma che, obbiettivamente, poteva rappresentarli molto bene. Furono molto soddisfatti del loro lavoro, anche perché finalmente erano riusciti a creare qualcosa di simbolico che potesse raffigurare lo spirito del Bondone. Tale sentimento era già stato espresso nei primi anni ’90 da Rafael Pareja, che aveva disegnato sulla torre del Palon un graffito con la scritta “Spirit of Bondon”. Per “Spirit of Bondon” si intendeva e si intende tuttora un’emozione che ha come soggetto il Bondone e che ognuno esprime come meglio preferisce, ma che ha sicuramente come valori fondamentali l’amicizia, l’amore per l’ambiente e la libertà.
- Grazie a Giovanni per averci raccontato questo pezzo di storia del Bondone. -